mercoledì 8 dicembre 2010

Così parlò Zarathustra

L'esperienza del Torino Film Festival mi ha suggerito un'altra questione (l'ultima giuro, poi lo accantoniamo), sulla quale credo valga la pena di riflettere. Vedere tutti quei film stranieri in lingua originale, sottotitolati, ha suscitato in me una profonda nostalgia del doppiaggio. Che io sia un folle miscredente indegno che non capisce nulla, e che Iddio abbia pietà di me? Può darsi... ma sono convinto che il 90% dei film in circolazione (soprattutto quelle amabili stronzate che ci piacciono tanto) siano fruibili perfettamente anche se doppiate, e "tradite". Sia chiaro, il mio non è un discorso filosofico da teoria del cinema, ma puramente concreto. Ci sono dei film per cui è indispensabile (o consigliata) la visione della versione originale, perché si basano in larga parte sulla lingua, ma alzi la mano chi ha visto questo. In alcuni casi poi, è vero, la fruizione sottotitolata si dimostra di nessun peso, come nei film di Mel Gibson, ma soltanto perché i dialoghi sono ridotti al minimo e pensati in funzione del pubblico. Provate a godervi l'ultimo di Woody Allen (tra l'altro ve lo consiglio, perché è delizioso, come sempre) dovendo passare tutto il tempo a leggere i suoi frenetici dialoghi. Ve lo dico io, vi perdereste i magnifici piani sequenza che ha escogitato per far recitare tutto il suo grande cast in modo teatrale. Gli americani si guardano solo i loro film e i loro prodotti, e bisogna pregarli perché si degnino di prestare attenzione a qualcosa che non sia in inglese, perché così abituati alle esplosioni di Michael Bay non hanno nessuna voglia di mettersi a leggere. Per quello c'è tempo a casa, con quei ridicoli romanzi che i loro scrittori sfornano al ritmo di uno al mese.
E poi se cominciassimo a non doppiare più nulla, anche quello che passa in TV dovrebbe essere sottotitolato. Vale davvero la pena di guardare i Simpsons o il Dottor House in lingua originale?
In sostanza, è meglio leggere i sottotitoli ma perdere la piena concentrazione delle immagini, o è meglio godere appieno di esse ma perdere inevitabilmente qualcosa nella recitazione, negli accenti, nel senso intraducibile di alcune locuzioni?
Beh, per quanto mi riguarda la scelta è scontata... ma sentiamo il parere di qualcuno che ne sapeva sicuramente di più.

Quando nel tardo pomeriggio di ieri, un mio amico mi ha telefonato da Londra per darmi la notizia, ho voluto lì per lì credere ad uno scherzo. Uno scherzo alla Kubrick, con un ragionamento paradossale del tipo: i produttori vogliono ch'io consegni Eyes Wide Shut quanto prima possibile per far uscire il film il prossimo 16 Luglio negli Usa? Beh, io ci voglio ancora lavorare fino al 2001; dunque, per poterlo terminare in santa pace, mi do per morto. Chi un po' conosce le leggende fiorite ad uno dei maestri massimi del cinema di tutti i tempi sa che uno scherzo del genere Mr Kubrick sarebbe stato capace di farlo.
Kubrick era un genio scontroso e puntiglioso al punto da apparire talora arrogante. Come quando, per la "personale" dei suoi film che, dirigendo la Mostra del cinema di Venezia, organizzai due anni fa, impose tassativamente di presentare le sue opere in edizione italiana doppiata e non in versione originale inglese sottotitolata. Anche allora, almeno in apparenza, la sua decisione fu paradossale quanto inoppugnabile: io faccio film con le immagini, mi fece sapere, e ho personalmente controllato l'edizione italiana dei miei film. Poiché desidero che il pubblico veda le immagini e con le immagini ascolti i dialoghi strettamente intrecciati con quelle senza distrarsi con i sottotitoli, mi faccia il piacere di dare in italiano i miei film, altrimenti non le consentirò di organizzare la retrospettiva.
(...)

Felice Laudadio, L'Unità, 8 Marzo 1999
Continua e finisce qui.


 

2 commenti:

  1. Una strana coincidenza. Ieri sono andata a rivedere Barry Lyndon al Lab.Q. e nella presentazione A. ha parlato proprio di questo aspetto di K.
    Alla fine l'abbiamo guardato in italiano, il film. Per coerenza e rispetto, credo.

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  2. Coerenza, rispetto, ma anche paura di ripercussioni dall'aldilà se vuoi la mia. Tu comunque come la vedi?

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