martedì 1 febbraio 2011

Stanno arrivando (febbraio 2011)

Da quest'anno la rubrica più amata da grandi e piccini (questa, per intenderci) si sposta al primo di ogni mese, per parlare delle pellicole più interessanti in uscita nei seguenti 30 giorni. In questo caso sono solo 28 (perché non siamo in un anno bisestile, e perché in antichità Numa Pompilio... vabbé...) ma abbiamo cose da vedere più che a sufficienza, poiché febbraio è da sempre, insieme alla fine di gennaio, il periodo più interessante per gli amanti del cinema americano. È infatti il mese in cui solitamente vengono distribuiti i film che negli USA sono usciti nei pressi di Natale o capodanno, ovvero i migliori. Il motivo di ciò è che per partecipare al premio Oscar è necessario che un'opera sia presente in sala prima della fine dell'anno, e la maggior parte dei registi e delle case di produzione hanno a cuore di distribuire i propri candidati proprio in quel frangente, in primo luogo perché durante le vacanze la gente tende ad andare di più al cinema, generando maggiori guadagni, e in secondo perché la memoria sarà più fresca a fine febbraio (o al limite all'inizio di marzo) quando avrà luogo la cerimonia.
Del resto anche in Italia funziona così, solo che qui invece di emozionarci, commuoverci, divertirci o entusiasmarci con le cose migliori, stanno ben attenti a rincretinirci e avvilirci col peggio che siamo in grado di produrre. Che belle feste le nostre.

Parlando di Oscar, anche se è uscito nel mese appena passato, non si può non citare Il discorso del re, di cui abbiamo giustappunto parlatoDegno di nota è anche The Green Hornet, ma più per il fatto che sembra il film dove Michel Gondry dimentica chi è stato e di che natura fosse la sua arte, capitolando ai piedi dell'industria di Hollywood. Anche se ovviamente spero TANTO che non sia così. Per gli ultras degli anime giapponesi è invece importante l'uscita dell'atteso (dal 2009) film sulla serie YattamanMa ora veniamo a noi:

-4 febbraio-

Biutiful di Alejandro Gonzàlez Inàrritu. Ho già detto tutto qui quindi non sto a ripetermi, aggiungo solo che nel frattempo è diventato il candidato ufficiale del Messico per il Miglior Film Straniero. Secondo me vince. 



Another Year di Mike Leigh. Sembra essere uno di quei film caldi e ricchi di sentimento, sia buoni che cattivi. Il regista è ormai a tutti gli effetti uno da tenere d'occhio a ogni occasione, specie per quanto riguarda la sceneggiatura, che fa capolino fra quelle (originali) candidate all'oscar.

Le altre uscite sono:
-I fantastici viaggi di Gulliver, versione moderna, con Jack Black. Per divertirsi.
-Into Paradiso malvagia commedia napoletana con Gianfelice Imparato e Peppe Servillo (fratello di Tony nonché cantante degli Avion Travel). Una chance gliela darei.
-Femmine contro Maschi, seguito di Maschi contro Femmine. Ma non mi guardo nessuno dei due perché gli horror mi fanno paura.


-11 febbraio-


Rabbit Hole di John Cameron Mitchell, dall'omonima e premiata (con il Pulitzer) piece teatrale di David Lindsay-Abaire, che ha anche scritto il soggetto del film. Si parla della morte di un bambino e della reazione al lutto da parte dei genitori. Aaron Eckart cresce, e Nicole Kidman potrebbe essere finalmente tornata ai suoi livelli, tanto che per questa pellicola gode di una nomination per la miglior attrice protagonista ai prossimi oscar. Buon segno. Il regista ha fatto un sacco di cose in passato, fra cui un mezzo porno, dei videoclip, partecipazioni a serie televisive, eccetera. Se non è il capolavoro che molti dicono, è comunque qualcosa di interessante. Presentato al Festival di Roma, dove ha trionfato quella meraviglia di Kill Me Please.


Gianni e le donne di Gianni Di Gregorio, che dopo anni da sceneggiatore (fra gli altri di Gomorra) e aiuto regista (sempre con Matteo Garrone) ha partorito nel 2008 il suo piccolo fenomeno Il pranzo di ferragosto. Ancora in veste di attore, sceneggiatore e regista, porta al cinema questa storia di un sessantenne che cerca di farsi l'amante. Come se in Italia ci fosse gente così... bah... ridiamoci sopra.
E poi:
-Burlesque con Christina Aguilera (!), Cher (!!), e Cam Gigandet (?). Ecco la trama: Ali Rose ha pochi soldi e una grande ambizione: lasciare la provincia americana per vivere il sogno americano. Approdata a Los Angeles trova impiego e accoglienza nel teatro di varietà gestito dalla ruvida ma generosa Tess, cantante e creatrice dei numeri di danza che ogni sera infiammano il palcoscenico del Burlesque Lounge. Arruolata come cameriera, grazie al licenziamento di Nikki, la prima ballerina sempre biliosa e sempre ubriaca, e la gravidanza inaspettata di un’altra dancer, può conquistarsi la scena e rivelare la sua sorprendente voce. Originale eh?
-Il Truffacuori. Se il meraviglioso titolo italiano non fosse chiaro: Alex e sua sorella hanno un mestiere piuttosto speciale: si occupano di mandare a monte le relazioni per conto di terzi interessati a che i legami vengano sciolti. Vengono ingaggiati da un riccone che non vuole che la figlia si sposi con il fidanzato: un compito piuttosto impegnativo, anche perché hanno una sola settimana per portare a termine l'incarico. L'originalità 2, dalla Francia con amore... ma non è da escludere la possibilità che qualche risata la strappi.
-Sanctum 3D che sembra uno dei film del ciclo alta tensione di canale 5 con in più il 3D (l'hanno messo pure nel titolo, in caso non sia chiaro), prodotto da James Cameron. Ma un bel chissenefotte?
-SennaUn documentario sul campione di Formula Uno brasiliano Ayrton Senna che vinse il campionato mondiale per ben tre volte prima della sua scomparsa all'età di 34 anni. Il film racconta gli anni in Formula Uno di Ayrton, la sua vita breve ma intensa, la sua carriera, l'attività fisica e spirituale, nonchè il suo invito al raggiungimento della perfezione. Insomma... non sembra male, se vi interessa. E sempre che lo si trovi in più di due sale.


-18 febbraio-

Il grinta dei fratelli Coen. Anche in questo caso ne avevo già parlato, ma non avevo detto granché, quindi posso aggiungere che il film di Hathaway con John Wayne, per i Coen non è stato di nessun interesse, in quanto questo non è un vero e proprio remake, ma un altro film tratto dallo stesso libro. Un film, a detta loro, molto più fedele al romanzo originale di Charles Portis.
A mio parere i Coen sono i migliori sceneggiatori cinematografici in circolazione, e quindi la scelta di mettersi ad adattare libri altrui potrebbe essere opinabile. Invece dimostra grande intelligenza e umiltà, perché l'illustre precedente Non è un paese per vecchi servì a tirarli fuori dall'impasse creativa di Prima ti sposo, poi ti rovino (dove altri hanno maneggiato lo script) e Ladykillers (questo sì, un remake). Il periodo di stanca e di carenza di idee vennero debellati facendo dello splendido libro di Cormac McCarthy un capolavoro, e quella sceneggiatura non originale vinse pure l'oscar, quindi non mi preoccuperei... Sono grandi scrittori in ogni caso.
Esordio per l'ottimo (dite che cazzo volete) Matt Damon nel clan degli attori coeniani, mentre tornano Josh Brolin (ormai una sicurezza) e l'indimenticabile Jeff Drugo Bridges. Si dice che in lingua originale abbia reso talmente bene il perenne stato di ubriachezza di Cogburn, che il pubblico non sia riuscito a capire cosa dica in quelle parole biascicate. Dopo la morte del grande Sergio Di Stefano, il suo doppiatore fisso (vi siete accorti che è cambiata la voce del Dottor House no?) in questo trailer si ode Massimo Corvo (Gambadilegno), che non è per niente male.
Un'ultima piccola chicca: la canzone che si sente in sottofondo è Where No One Stands Alone, una vecchia canzone soul scritta da Mosie Lister e interpretata negli anni da diversi artisti, fra i quali l'immancabile Elvis. Questa versione a cappella è delle Peasall Sisters, un trio di ragazzine che costituiscono un coro vocale, e che recitarono in Fratello dove sei? nel ruolo delle figlie di Clooney, cantando anche in quel caso una canzone: In the Highway.


Il cigno nero di Darren Aronofsky, regista bistrattato fin dagli inizi carriera, che accettò di girare The Wrestler per non finire a fare il fumettista (ne parleremo) e che da quel film venne lanciato in modo inaspettato, tanto da essere oggi considerato uno dei più bravi e promettenti in circolazione. In realtà una pellicola come quella non rientra nella sua poetica e nei suoi interessi, e se tutto va come previsto resterà un mattone atipico della sua carriera. Questo black swan invece è molto più nelle sue corde, ed è quindi il suo esame per la maturità. Se lo passa non c'è motivo di non dargli piena fiducia in futuro. Da segnalare la presenza fra i produttori di Jon Avnet, il regista che ha rovinato la carriera di Al Pacino; il fatto che Natalie Portman ha già vinto il Golden Globe e probabilmente accaparrerà dell'altro; e che le musiche sono del fido (di Aronofsky) Clint Mansell, divenuto relativamente celebre per Lux Aeterna, un componimento creato per Requiem for a Dream e poi usato in altri film.


Un gelido inverno di Debra Granik, dal romanzo Un gelido inverno di Daniel Woodrell. Pare un drammone, pare che la protagonista Jennifer Lawrence sia molto brava, pare la rivelazione dell'anno. Ha vinto premi in giro per il mondo, fra cui quelli più importanti al Torino Film Festival, ma io, come da copione, me lo sono perso. Stiamo a vedere.

Altre uscite:
-The Shock Labyrinth: Extreme 3D. Un horror giapponese di Takashi Shimizu, esperto del genere. Non lo so, più che disturbante mi sembra ridicolo, però c'è il 3D, cazzo...
-Sono il numero quattro. Adolescenti fighi con superpoteri che fanno acrobazie e lottano contro il male con tanti effetti speciali. La trama: John Smith è un giovane straordinario e allo stesso tempo un latitante in fuga da nemici spietati che sono stati inviati per distruggerlo. Basta, non puoi chiamarti John Smith. Il regista però, D.J. Caruso, non è da rottamare.
-Amore e altri rimedi è il titolo italiano di Love and other drugs, ma il riferimento alle droghe è puf, magicamente sparito. Ci sono quel bel tomo di Jake Gyllenhaal e quella bella figliola di Anne Hathaway. Il regista Edward Zwick torna alla commedia dopo tutta una serie di film bellici ed eroici, dimostrando a chi ancora credesse in velleità autoriali, di essere soltanto un mestierante. Uno dei peggiori secondo me.
-Come lo sai. Seconda commedia americana, ci sono le solite facce più Jack Nicholson. Cosa ci fa qui? Semplice, il film è di James L. Brooks (uno dei produttori dei Simpsons), che nel 1983 lo diresse in Voglia di tenerezza, vincendo un tris di Oscar.
-Con gli occhi dell'assassino. Un thriller spagnolo con protagonista una donna che ha una malattia degenerativa agli occhi. L'ho messo qui solo per l'antipatia che nutro nei confronti di Guillermo del Toro, che lo ha prodotto, ma sembra un film notevole e ben fatto. A chi piace il genere potrebbe regalare gradite emozioni.
-Il padre e lo straniero di Ricky Tognazzi con Alessandro Gassman. Tralasciando la nostalgia per quei nomi e quei padri, neanche questo sembra malaccio. Forse nel cinema italiano sta entrando uno spiraglio di originalità.


-25 febbraio-


127 Ore di Danny Boyle con James Franco. La vera storia di Aaron Ralston, escursionista che a 26 anni rimase intrappolato per 5 giorni in un crepaccio nel desertico Utah. Prova di regia sofisticata per l'inglese Boyle, che finora si è sempre espresso con uno stile dinamico e frenetico, in storie movimentate (e un po' ruffiane, vedi The Millionaire). Il trailer non ci lascia intravedere minimamente come se la sia cavata nel riprendere una cosa tanto statica per così tanto tempo, quindi c'è parecchia curiosità. Potrebbe essere una buona occasione per capire se sotto tutto quel fumo ci sia anche dell'arrosto. James Franco meritava una parte da indiscusso protagonista, e secondo me non deluderà.

Bene, dopo il salasso a cui sono stati sottoposti i portafogli cinefili nelle date passate, direi che possiamo lasciarli rifiatare, ma se proprio ci tenete, beccatevi pure questi:
-Manuale d'amore 3 che dovrebbe essere l'ultimo capitolo della trilogia di Giovanni Veronesi. Guardando il trailer l'unica cosa che mi sento di dire è che la canzone di Morgan sembra carina, e che fa un certo effetto vedere Bob De Niro recitare in mezzo a Michele Placido e Monica Bellucci, anche se credo sia proprio quest'ultima (e le sue bocce) il motivo della sua partecipazione. Vi dirò... mi fa anche una certa curiosità.
-Unknown-senza identità. Thriller pirandelliano con Liam Neeson. Ultimamente mr. Shindler sembra essere diventato il nuovo divo action di Hollywood... ci credo, a forza di crescere giovani vampiri debosciati sono costretti a cercarli fra i sessantenni.
-Ramona e Beezus è un film del 2010, basato sul romanzo di Beverly Cleary "Beezus and Ramona", diretto da Elizabeth Allen distribuito nelle sale cinematografiche il 23 luglio 2010 negli Stati Uniti (cit.) Pare che la giovane protagonista sia famosa in America, è infatti una delle istantanee dive usa e getta di un qualche telefilm prodotto dalla Disney. Sembra un film carino per le bambine, che troveranno così figure in cui identificarsi per i loro problemi, i loro sogni, e bla bla e tutto il resto.


E per concludere un'ultima chicca: i titoli di testa (creati in collaborazione con l'artista audiovisuale Thorsten Fleisch, ormai già celebri sul web) di Enter the Void, un film francese di Gaspar Noé che promette di essere una delle esperienze visive e sensoriali più stranianti dai tempi di 2001 Odissea nello spazio (inchino e giù il sipario). Ne riparliamo poi se e quando esce, per ora limitatevi a mandare via chi soffre di epilessia.

Nessun commento:

Posta un commento