venerdì 26 novembre 2010

Noi ci crediamo

Sarò breve. Incredibilmente, per un film di tre ore, non c'è molto da dire. Noi Credevamo è la storia (s) di tre ragazzi del sud, divisa in quattro capitoli, sullo sfondo del Risorgimento, usata come pretesto per raccontare la Storia (S). Domenico, Angelo e Salvatore si affiliano alla Giovane Italia e cominciano, ognuno a proprio modo, a combattere per l'unità d'Italia. I loro (tragici) destini li porteranno lontani, a vivere varie situazioni della lotta, e li metteranno in contatto con le grandi personalità rivoluzionarie: Mazzini, Garibaldi e Cavour (anche se il primo viene centellinato, e degli ultimi due si percepiscono soltanto la vaghe ombre).
Presentato a Venezia ma distribuito in pochissime sale, il film gode della buona recitazione dell'intero cast (fra gli altri Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi, Michele Riondino, Alfonso Santagata, Luca Zingaretti, Carlo Poerio, Anna Bonaiuto, Luca Barbareschi e... lo vogliamo dimenticare? Tony Servillo nel ruolo di Mazzini), di un'ottima fotografia, splendidi trucchi e costumi, e trova la sua dote migliore nella colonna sonora, consistente in musiche di Verdi, Puccini, Donizetti e altri compositori italiani, dirette dal maestro Abbado.
Allora è bello? No.
Purtroppo, le pecche stanno nelle cose più importanti, sceneggiatura e regia. La prima, ad opera di Mario Martone e Giancarlo De Cataldo, tratta dal libro di Anna Banti, manca di chiarezza ed equilibrio, peccando in dispersività. Anche e soprattutto per via della scelta dell'impianto narrativo, soltanto in rari casi ci si stacca dalla dimensione della fiction televisiva, per assaporare momenti distillati di cinema purissimo. Martone poi, pone la cinepresa con poca inventiva, poca dinamicità e voglia di stupire, anche nelle scene più spettacolari; il suo lavoro rimane così nel campo del funzionale, mancando di personalità, e sostanzialmente, di anima.
Allora fa schifo? Nemmeno.
La verità è che questo è un film importante, a prescindere da meriti e pecche. Un film ambizioso, il cui merito più grande sta nell'idea. Come i grandi sceneggiati Rai, tipo il Cristoforo Colombo di Lattuada, con attori veri, di teatro, e uno sforzo produttivo ingente. Non è perfetto, va bene, si dilunga e ha parecchie fasi di calo evidente, ok, e in più gli manca una mezz'ora tagliata, che verrà sicuramente ripresa nel passaggio in TV all'orizzonte, magari in due puntate. Ma bisogna trattarlo con l'indulgenza che si riserva ad una creatura delicata, un bambino appena nato. Il cinema italiano non è più abituato a queste cose, e ci sta l'imperfezione, l'errore, il fatto di mostrare Mazzini vecchio anche da giovane, o le strutture in cemento armato. C'è l'intensità, la passione, gli spunti al presente, tutte cose che contano di più, e che fanno ben sperare. Se non è venuto al meglio questo, sarà per il prossimo, o il prossimo ancora. Meglio cento tentativi sinceri, e sbagliati, di un film come quello qui sotto. Dall'errore si può sempre imparare, dall'orrore c'è solo da fuggire.
Se questa settimana avete intenzione di andare al cinema e di scaricare un film, andate a vedere questo, e scaricatene uno americano, che non ha bisogno dei vostri soldi. Perdonate l'impulso patriottico, forse scaturito proprio dalla visione chissà, ma: sosteniamo il buon cinema italiano!

Non sono stato breve...

6 commenti:

  1. Prono ti ha preso la tastiera di mano. U_U

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  2. Era solo questione di tempo prima che il suo travolgente carisma ed il suo sguardo magnetico avessero la meglio

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  3. ...hum..Riflettevo chiedendomi se quelle persone in barca potrebbero essere tutte sorrette dal pavimento della Tarasca.
    Riguardo al film, questo uscirà in più d'una sala a regione? Forse chiedo troppo... potrebbe arrivar anche a Giaveno entro l'anno?

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  4. So che a Giaveno sono a buon punto con la distribuzione di Ben Hur, altro che Ridolini, vedrai... Questo in Piemonte lo davano solo al Massimo, mentre ora è in programmazione al Romano, bisogna inseguirlo. Ma non lamentiamoci, pensa che ho ottenuto un buono che mi permette di vedere un dato film gratis, il problema è che non è presente in alcuna sala dell'intera regione. Dover andare nel Lazio per vedere un film (americano eh, mica della Lapponia) fa già ben ridere.

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  5. ci si sbellicherebbe come veder a Giaveno una proiezione lappone... drammatica.

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