lunedì 1 novembre 2010

Primo


Questo blog, con un nome del genere, non poteva iniziare in nessun altro modo.
Nel primo post parliamo del primo disco, del numero uno, almeno secondo Rolling Stone, che nella sua classifica dei 500 migliori album di sempre l'ha piazzato in vetta. (La classifica è del 2003, ma non credo che nel frattempo sia stato pubblicato qualcosa di meglio.)
Quando esce Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band i Beatles non sono già più i ragazzini dei motivetti amorosi e scatenati degli inizi, sono diventati musicisti attenti, compositori originali, consapevoli e attenti alle tematiche più diverse. E questo cambiamento non avviene da un decennio all'altro, ma in quattro intensissimi anni.
Nel 1963, quando escono il primo, anonimo, Please Please Me, zeppo di cover, e With the Beatles, il gruppo viene subito investito da un grande successo e dalle immancabili ragazzine urlanti ai concerti, ma musicalmente niente lascia presagire ciò che avverrà.
L'anno seguente A Hard Days Night ha una notevole marcia in più, a partire dalla famosa title track, con titolo suggerito involontariamente da Ringo. Colonna sonora del loro primo scioccherello film (che da noi si chiama Tutti per uno) può contare su brani come If I Fell, And I Love Her, Can't Buy Me Love... tutti firmati da Lennon e McCartney. Beatles For Sale, di sei mesi dopo, è invece un passo indietro. Come suggerisce il titolo la band è in svendita, il successo li porta a suonare otto giorni a settimana, sono ormai prigionieri dello show business. Lo stress si fa sentire in un repertorio non brillante e nuovamente infarcito di cover, fra le quali spicca Mr. Moonlight, per le doti canore di Lennon, il quale è anche l'unico che dà qualche segnale di novità con I'm a loser e No Reply.
Help! esce il 6 agosto 1965, ed è il primo passo verso la svolta. Si tratta ancora della colonna sonora dell'omonimo film, ma è un'opera omogenea e originale, che si distanzia dal beat dei dischi precedenti, per ispirarsi al folk rock che arriva dall'America, dove intanto un ragazzino di nome Bob Dylan sta compiendo la sua seconda rivoluzione. You've got to hide your love away è chiaramente dylaniano, ed il testo presenta riferimenti all'amore omosessuale, essendo dedicato a Brian Epstein, il manager del gruppo. Anche se non manca la cover (il pezzo che in ogni album serviva a far cantare anche Ringo), l'album è pieno di canzoni leggendarie (Lennon ad esempio sostenne che Ticket to ride fu il primo brano heavy metal mai composto) ma la più importante, forse della loro intera carriera, è sicuramente Yeasterday, frutto dell'esclusivo ingegno di McCartney.
Nello stesso anno arriva anche Rubber Soul, capolavoro in tutto e per tutto. I quattro non sono più gli stessi, lo si vede già nella copertina con i loro volti deformati. Si delineano le caratteristiche dei due autori, la melodia romantica di Paul (Michelle), e l'introspezione biografica di John (Nowhere Man, Girl, In my life). La fine delle ingenuità e l'inizio del periodo delle droghe, le visioni psichedeliche, l'ampliamento delle classiche strutture e le contaminazioni musicali, come il suono del sitar in Norwegian Wood.
Il tour del 1966 fu il loro ultimo, dopodiché smisero di fare concerti, per dedicarsi solamente al lavoro di incisione in studio. Ogni canzone che seguì fu il risultato di ore di lavoro con il produttore George Martin, ed il tecnico del suono Geoff Emerick. Più che una band divennero un'equipe, intenta a sperimentare sempre nuove sonorità con le più moderne tecnologie, le sovraincisioni e l'utilizzo di strumenti fuori dell'ordinario.
Revolver è il parto di queste sessioni, il loro album più psichedelico, e secondo alcuni il migliore. McCartney realizza i nuovi classici Eleaonor Rigby, Here There and Everywhere, e For No One, ma l'aspetto psichedelico si manifesta soprattutto nelle composizioni di Lennon: I'm Only Sleeping, She Said She Said e Tomorrow Never Knows, figlie tanto sue quanto dell'LSD. Infine, per Ringo, da cantare, c'è Yellow Submarine.
Dopo questo LP, John e Paul, in pieno fermento creativo e sperimentale, incidono tre brani con l'idea di fare un disco dedicato ai ricordi della gioventù a Liverpool, ma due di questi, Strawberry Fields Forever e Penny Lane, vengono dirottati su un 45 giri, per un singolo che viene venduto con due lati A.
Paul però non ha abbandonato l'idea di un concept album, ispirato dalla moda che sta prendendo piede in America. E proprio sul modello delle rock band della costa ovest, nasce il progetto di un disco realizzato fingendosi un altro gruppo, la Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepe. Lennon non è d'accordo, vuole semplicemente che vengano pubblicate tutte le canzoni scritte fino a quel punto, così alla fine viene fuori una via di mezzo. L'aspetto dell'album e lo stile rispecchieranno l'idea del concept album, ma le canzoni saranno quelle. I quattro approfittano della messinscena anche per stravolgere il look perfetto da bravi ragazzi, per presentarsi in copertina e nelle fotografie interne con barbe, baffi, capelli lunghi e vestiti sgargianti.
La prima traccia, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, si apre con il brusio di un pubblico in un teatro, per favorire la finzione che si stia per assistere ad un concerto live. Nel testo i musicisti si presentano al pubblico e si prendono applausi ed ovazioni, per poi introdurre, verso la fine, il solo e unico Billy Shears, ovvero Ringo, voce solista in With a Little Help from My Friends. Fra le due canzoni non c'è pausa, l'una fluisce dentro l'altra tramite le grida del pubblico, come una sorta di prova generale dell'immenso medley che avrebbe poi caratterizzato Abbey Road. Di questa canzone verrà poi realizzata una mitica cover da Joe Cocker, che la canterà anche al festival di Woodstock, al quale peraltro i Beatles non parteciperanno. Lucy in the Sky with Diamonds è la numero tre, ed è talmente famosa che probabilmente è già stato tutto detto. C'è la teoria che alluda alla droga (LSD) anche se John ha sempre sostenuto di essersi ispirato ad un disegno di suo figlio Julian, che raffigurava una sua compagna di classe di nome Lucy (morta nel settembre 2009, a 46 anni) circondata da stelle. Getting Better è un giochino divertente e scanzonato, con deliberati errori ortografici nel testo, ed una carica di entusiasmo e ottimismo. Da sentire quando si è un po' giù. Fixing a Hole è un brano di cui nemmeno Mccartney ha ancora ben capito il senso, cambia sempre versione, ma probabilmente parla di Marijuana. Ha un andamento ritmato e scandito dal caratteristico suono del clavicembalo, suonato da George Martin, il quinto scarafaggio segreto. She's Leaving Home parla della fuga di casa degli adolescenti in Gran Bretagna, e testimonia quanto gli orizzonti di Paul e John si siano ampliati rispetto ai primi tempi. Il primo fa il cantastorie dei sentimenti provati dalla ragazza che scappa di casa, mentre il secondo nel controcanto interpreta le domande dei genitori. Nessun membro del gruppo suona il proprio strumento, tutta la canzone si regge su una meravigliosa partitura per archi, il che la rende una delle loro più delicate e raffinate composizioni. Being for the Benefit of Mr Kite è il tentativo da parte di Lennon di far impazzire il povero George Martin. Il testo deriva da un cartellone pubblicitario di un circo, appeso in casa di John, che chiede al produttore di immergerlo in un'atmosfera circense. Martin ed Emerick ricreano così il suono dei vecchi organi a vapore tagliando e mescolando diversi nastri comprendenti armoniche, armonium e parti di organo. Il risultato è il brano più fantasioso e sognante del disco, due minuti e mezzo di magia. Within You Without You è invece frutto del coinvolgimento di George Harrison nella cultura orientale, tanto che nelle sessioni di registrazione sono presenti dei musicisti indiani che suonano strumenti tipici, come sitar e tabla. Nessuno degli altri tre Beatles partecipa ad alcuna fase della creazione della canzone, che rimane una delle più belle mai scritte da Harrison, nonché una delle migliori del disco.  When I'm Sixty-four è il brano rimasto fuori dal 45 giri con Penny Lane, che diventa qui la traccia numero nove, andando a incastrarsi perfettamente fra le altre. Composto da Paul in giovanissima età, è caratterizzato da una sonorità antica da music hall, tipica dello stile degli anni '20. La particolarità è che per rendere la voce più giovane, come quella di un ragazzino, l'incisione con la parte vocale viene velocizzata per innalzarne la tonalità. (Per la cronaca McCartney ha compiuto 64 anni il 18 giugno 2006).  Lovely Rita e Good Morning Good Morning sono canzoncine facili e leggere, l'una ispirata a parchimetri e vigilesse (e c'è una teoria che comprende anche una multa per divieto di sosta), e l'altra da un jingle pubblicitario. La prima si fa segnalare per un bell'assolo di pianoforte di George Martin nella parte centrale, per i gemiti e i sospiri introdotti da Lennon verso la fine, e per la sua idea di suonare dei pettini avvolti nella carta igienica. La seconda pure, sempre per le indicazioni di John, tipo aggiungere versi animali, tra cui il canto del gallo iniziale, e una parte di fiati. Paul, da par suo, si diverte a suonare la chitarra nello scatenato assolo centrale. Dopodiché, come chiusura dell'album, ritorna la prima canzone in una versione più energica ed eccitata, in cui la Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band ringrazia il pubblico e lo saluta, ancora fra ovazioni e applausi. Questa però non è veramente la fine, c'è un ultimo sigillo: A Day in the Life, quella che secondo molti è la canzone più bella dei Beatles. Di sicuro è l'esempio migliore della collaborazione Lennon-McCartney, che in questo brano raggiunge l'equilibrio perfetto. Partendo da fatti di cronaca e da esperienze personali, come tante altre volte, John elabora un testo psichedelico e ironico, nel quale Paul inserisce un suo motivo con cambio di ritmo, che poi ritorna ad essere quello dell'inizio. Nel finale viene convocata un'orchestra di quaranta elementi, in gran parte provenienti dalla London Symphony Orchestra, e gli viene chiesto di suonare un crescendo, innalzando progressivamente la tonalità senza badare alla dissonanza. L'effetto viene chiuso dal suono combinato di tre pianoforti, sui quali venne eseguito simultaneamente un accordo di Mi maggiore, registrato nella sua intera durata. Un tonfo che si spegne lentamente, e nel quale subentra (ennesima idea di John), il sibilo di un fischietto per cani non udibile dagli umani. Come ultimo tocco è poi presente un loop che ripete una misteriosa frase in inglese "Never Could Be Any Other Way" (l'ho detto all'inizio che non poteva esserci nessun altro modo no?) frase che alimenta i sospetti sulla teoria che Paul McCartney fosse già morto. Ma questa è un'altra storia. Ed è un'altra storia anche quello che avviene dopo, il Magical Mystery Tour, il White Album, lo scioglimento...
Qui abbiamo voluto parlare della nascita di un capolavoro, e del percorso che è servito per arrivarci. E in verità non l'abbiamo neanche fatto granché bene, perché è una storia tanto lunga che servirebbe un libro per farlo, e infatti, se volete saperne di più: consigli per gli acquisti. E se volete fare un affare, in giro si trova un'edizione poco cara, libro + film, un bel film, se vi piacciono i musical.
Così, alla fine, questo primo post che cosa vuole essere? Un inizio, un augurio, vuole soltanto sottolineare il fatto che dal lontano 1967, l'anno di uscita di un semplice disco, la musica non sia più stata la stessa. La nascita del futuro è passata per le menti e le idee della banda di un club dei cuori solitari... e questo mi sembra un ottimo auspicio per questo blog.
Benvenuti.

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